Padre Juan sulle orme di Don Bosco

Il 3 novembre del 1831 Giovanni Bosco (il suo riferimento, la sua “Cruz del Sur”, che lo guidò dal nord dell’Italia al sud della Argentina), entrò nella scuola seconda di Chieri, a 10 chilometri da Torino e a pochi passi da Moncalieri, da dove è originaria la nostra centenaria Felicina Capra in Bricarello. Grazie alla sua età e intelligenza riuscì a frequentare tre corsi in un solo anno e fu sempre il primo della classe. Abitando a Chieri, era ospite (pensionato) di Lucia Matta. Margherita lo pagava con i prodotti della campagna e Giovanni doveva sbrigare mestieri domestici per integrare. Anche Juan Bertolone ripeté questa storia, condividendo gli stessi posti e gli stessi ambienti da piccolo, passando la sua adolescenza e gioventù lì fino al suo ingresso nel famoso Seminario di Chieri (dove studiò Don Bosco, fondazione della Società e Congregazione Salesiana).

La società dell’Allegria – Mentre era a Chieri, Don Bosco creò questa Società, un gruppo giovanile con i ragazzi della zona, con lo scopo di toglierli dalla strada e aiutarli a diventare ragazzi per bene. Nacque così un breve regolamento che dettava:

  1. Non si deve compiere alcuna azione o dire alcuna parola che possa far vergognare un cristiano;
  2. Adempiere bene tutti i doveri scolastici e religiosi;
  3. Si deve essere sempre allegri.

Domenico Savio, suo allievo prediletto, dirà più tardi: “Per noi la santità si basa nell’essere sempre allegri”. Le passeggiate, i giochi, le gare, il canto e la preghiera erano le espressioni di questa Società dell’Allegria. I suoi membri si trovavano le domeniche pomeriggio per giocare, fare acrobazie con Giovanni e ascoltare le sue parole. E il bambino Juan Bertolone, anche lui piemontese, non solo fu parte di questa Società ma la esportò anche in Patagonia, insieme alla sua predilezione per la bicicletta, essendo Chieri e tutta la regione un centro promotore di questo sport in Italia, partendo dal centro sportivo San Silvestro…. tanti ricordano a Conesa le famose biciclettate che lui incoraggiava a fare, ad esempio, tra la località e Colonia San Juan. Si realizzò col tempo la regione che aveva sognato, quella delle premure salesiane. Il magico posto che lo attrasse e fece scrivere, in maniera poetica, ai suoi: “Appena passato il Colorado, si arriva nel mio Paradiso. So bene con quale incantesimo il Creatore ce l’ha regalato. Per me non c’è terra migliore nel nostro grande mondo, non ne dubito nemmeno un secondo”.

Com’è arrivato in questa terra (di bravi indiani, dicevano gli antichi viandanti del sud)?