Biografia

Padre Juan Bertolone

Padre Giovanni Bertolone fu un missionario salesiano nato a Chieri, alla Mangolina nella cascina Malvirà, il 19 maggio 1931 ed era figlio di Riccardo e Lucia Razzetti. Frequentò le scuole elementari a San Filippo e poi a San Luigi. Nel 1942 entrò nel seminario diocesano di Giaveno mentre a Torino, dove la famiglia si era trasferita, venne in contatto con l’opera salesiana. La sua frequentazione e dei famigliari all’oratorio salesiano “Michele Rua” gli fece apprezzare la vita e l’opera di Don Bosco, i giovani e le missioni. Nel 1950 nel noviziato di Monte Oliveto presso Pinerolo fece la professione religiosa.

Totalmente deciso dalla sua vocazione religiosa, abbracciò per sempre la vita salesiana con la professione perpetua avvenuta il 15 agosto del 1956. Fece quindi gli studi filosofici e poi quelli teologici coronandoli con l’ordinazione sacerdotale avvenuta a Bollengo, nei pressi di Ivrea, il 1° luglio del 1960. Lo stesso anno coronò quindi il suo sogno di partire in missione in Argentina per continuare i sogni di Don Bosco che erano anche i suoi.

Operò quindi nello studentato filosofico di Viedma, come assistente e professore, e nei villaggi limitrofi. Nel 1964 si dedicò ad un più diretto apostolato missionario nelle montagne andine del Nequen privilegiando la gioventù povera ed abbandonata ed in seguito nelle attività pastorali a Comodoro Rivadavia nel Chubut. In quegli anni c’erano venti di tempesta in Argentina, si avvicinavano cambiamenti importanti. In particolare nel Paese sudamericano vi era in atto una forte crisi che si manifestava nella povertà, negli sradicamenti, nelle famiglie senza tetto e tante altre che sopravvivevano con miseri lavori. Anche nell’ambiente religioso e pastorale il quadro non era poi tanto diverso ed era caratterizzato da resistenze ed incomprensioni.

Dal 1966 al ’68 Padre Giovanni fu missionario a Carmen di Patagones, paese della provincia di Buenos Aires, in cui ricoprì anche il ruolo di vice parroco nell’anno tra il 1969 ed il 1970. Fu poi trasferito nel 1971 a General Conesa, località di 6000 abitanti a 150 chilometri di distanza nella provincia del Rio Negro al nord della Patagonia, e lì fu parroco fino al 1976 .

Spinto dalla sua carità pastorale, visitò spesso le fattorie sparse intorno a General Conesa dove arrivava senza proteggersi nel mezzo di trasporto che gli si offriva e senza fare troppa attenzione ai disturbi che causava. Dopo alcuni mesi di permanenza a Conesa sorse per sua iniziativa una casa per i bambini più poveri.

Riuscì a creare per quei bambini più disagiati un clima di familiarità, di spontaneità e di fiducia. Gli ospiti giunsero a superare la soglia dei cinquanta e Padre Bertolone mangiava dopo aver servito i bambini accontentandosi molte volte solo di qualche tozzo di pane. Si prese inoltre cura anche di cinque o sei persone anziane alloggiandole nella parrocchia. Per dovere di obbedienza Padre Giovanni Bertolone, in Argentina conosciuto come Padre Juan, fu quindi costretto a recarsi a Bahia Blanca per via delle sue precarie condizioni di salute. Dopo uno svenimento gli fu diagnosticato un tumore al cervello. Padre Juan Bertolone lasciò la vita terrena il 7 maggio 1976, all’età di 44 anni, a Bahia Blanca, quando gli mancavano dodici giorni per compiere 45 anni, dopo 25 anni di vita salesiana e 15 di sacerdozio. Le sue esequie furono un trionfo della fede, della carità e del sacerdozio. Il suo accompagnamento funebre fu una vera marcia della fede di un popolo che unì in preghiera per esprimere la sua graditudine e ammirazione per un degno figlio di San Giovanni Bosco che predicò il Vangelo con la sua vita.

“Voglio riposare a Conesa per rimanere vicino ai miei parrocchiani”,

lasciò scritto Padre Juan Bertolone nel suo testamento. Tuttora riposa nel cimitero di Conesa in una tomba insieme al missionario tedesco Wendelin Pappler che lasciò la vita terrena il 7 aprile del 1968. A Carmen de Patagones il 14 maggio 1984 l’Honorable Concejo Deliberante ha assegnato il nome “Juan Bertolone” ad una via che inizia a Villa del Carmen e attraversa le baracche di Villa Rita e Villa Morando. Quelle strade che quel prete buono percorse tante volte a piedi o in bicicletta affrontando il vento e la pioggia divulgando sempre la Parola di Gesù con le mani sempre pronte ad aiutare il prossimo.