L’oratorio Don Bosco
Padre Juan riuscì ad avere una bicicletta nera, modello da donna, che insieme al borsello nero furono i suoi compagni inseparabili. Lo potevi vedere quotidianamente sulla bici in qualsiasi luogo della città. Su quella che è l’attuale area della Cappella Don Bosco, Juan recintava, piantava alberi e costruiva il primo oratorio. In poco tempo venne costruita la Cappella, dove veniva celebrata la messa, si mangiava la merenda, venivano proiettate diapositive e si giocava. Sull’esteso cortile c’erano i campi da calcio. Durante i giorni settimanali era attivo un laboratorio di carpenteria e di appoggio scolastico. Nei fine settimana venivano organizzati dei campionati di calcio e tre chierici venivano ad aiutare dallo Studentato di Viedma, dove si stavano formando per diventare Salesiani. Ogni volta che finiva il campionato, non mancava la consegna dei premi dopo la messa. Non possiamo dimenticare un gruppo di vicine che aiutavano il Padre, che lavoravano molto e mangiavano poco. Tra queste la Signora de Ferro, la Signora de Juares, la Signora de Clavo, la Signora de Olivera.