Il 31 gennaio di ogni anno il mondo salesiano è in fermento per la festa di San Giovanni Bosco. Una ricorrenza che cade nell’anniversario della morte del fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice avvenuta nel 1888. Il sacerdote nato ai Becchi, frazione di Castelnuovo Don Bosco, quando abbandonò la vita terrena lasciò in eredità un’opera già imponente formata da ben 700 religiosi e 64 case salesiane dislocate in 6 Nazioni.
Padre Juan Bertolone, un sacerdote di Don Bosco
Padre Juan Bertolone, durante la missione nella regione argentina della Patagonia dal 1960 al 1976, realizzò il sogno di Don Bosco aiutando con grande impegno e pochi mezzi, molti giovani poveri e bisognosi. Anche negli oratori di cui si occupava in Argentina, il sacerdote salesiano nativo di Chieri celebrava il 31 gennaio di ogni anno la festa del fondatore dell’Ordine dei Salesiani. Con i suoi ragazzi, infatti, era solito organizzare dei momenti di preghiera.
Ma anche dei tornei di calcio in cortile e delle gare con dei giochi che lui stesso aveva portato. Ai vincitori, Padre Juan consegnava dei buoni che gli davano diritto di ricevere dei dolciumi o degli oggetti religiosi. Molto spesso era lui stesso a realizzare le statuette religiose con stampi di gomma e di gesso per poi dipingerle in varie colori.
La vocazione nata in tenera età
Sin da piccolo, Giovanni Bertolone si sente chiamato a percorrere le orme di San Giovanni Bosco. Frequenta con diligenza ed impegno le scuole elementari a Chieri a San Filippo, la stessa scuola in cui aveva anche studiato Don Bosco, e successivamente l’istituto salesiano San Luigi.
E’ in quegli anni che il piccolo Giovanni comprende di essere stato chiamato dal Signore a sposare la vita religiosa. Trova quindi in mamma Lucia ed in papà Riccardo dei genitori che lo assecondano e che lo incoraggiano ad intraprendere quella strada che più di ogni altra lo avrebbe reso felice.